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Da quando Instagram è comparso per la prima volta nell’App Store di Apple, il 6 ottobre 2010 (e su Android il 3 aprile 2012), si è diffuso sempre di più raggiungendo l’enorme cifra di 500 milioni di utenti attivi mensilmente a livello globale, di cui 300 milioni attivi quotidianamente. Negli ultimi anni poi si è compreso sempre di più che Instagram non si limita ad essere solo una raccolta di foto delle vacanze e di buon cibo debitamente modificate per far ingolosire gli amici. Tutt’altro, Instagram può invece diventare un’ottima vetrina per molte aziende, piccole e grandi. L’agenzia eMarketer ha rilevato infatti che l’utilizzo di Instagram da parte delle aziende per le proprie campagne marketing promozionali nel 2016 ha superato il 48%, prevede inoltre che in questo 2017 la percentuale salirà addirittura al 70%, superando così anche Twitter.

Al contrario degli altri social network infatti Instagram è in grado di offrire importanti strumenti di promozione, adatti in particolar modo alle aziende che vendono un prodotto specifico. Essendo poi un social network che veicola i messaggi prevalentemente tramite le immagini, permette l’ideazione e la creazione di processi di storytelling, sia dell’azienda che dei prodotti, nuovi e più coinvolgenti. Non solo, nel diffondere il messaggio commerciale è anche molto discreto in quanto la narrativa presentata attrae a colpo d’occhio il consumatore senza esplicitare la natura pubblicitaria del contenuto e dunque diventare invadente.

Ovviamente Instagram non è la risposta ad ogni strategia di marketing ma, usato consapevolmente, può rivelarsi fonte di ottime opportunità, non per niente l’agenzia Forrester già nel 2014 lo aveva eletto “re dell’engagement sui social”, grazie al fatto che i post pubblicati dalle aziende più influenti avevano già allora un tasso di engagement per follower del 4,21%. In pratica, già nel 2014, quando Instagram era in pista da pochi anni sui due principali sistemi operativi, ha garantito alle marche più socialmente attive 58 volte più engagement per utente rispetto a Facebook, e 120 più di Twitter.

Certo, non è tutto rose e fiori: avere un profilo efficace richiede una strategia concreta che permetta all’azienda di emergere dal mare di contenuti che, come tutti i social, riempie anche Instagram.

Brand e visual identity

La propria identità aziendale è fondamentale, dentro e fuori dai social network. In particolar modo conoscere il brand e la sua target audience su Instagram è importante perché si ha a che fare con uno strumento prettamente visivo, che funziona per immagini. Perciò la visual identity (gli aspetti che caratterizzano l’azienda), il logo, i colori, le forme, i font, sono molto importanti. Essi delineano lo spirito e la filosofia del marchio e aiutano a creare un fil rouge tra le foto. La presenza di questi elementi comuni e significativi per l’azienda lega ogni immagine alle altre, creando un profilo uniforme nello stile e coerente nella composizione. Ovviamente in tutto ciò la marca aziendale deve essere immediatamente riconoscibile, le immagini utilizzate sul profilo devono essere appropriate, in linea con la mission e di ottima qualità. Anche che la biografia deve essere chiara e immediata.

Un esempio che permette di capire molto chiaramente quanto detto è il profilo Instagram di Starbucks: che il marchio piaccia o meno basta un’occhiata alla pagina per percepire immediatamente il mood che l’azienda vuole esprimere. Un altro esempio interessante è Zevia, marchio di bevande americano, che nelle proprie foto riporta i colori vivaci delle sue lattine e il suo logo dalle scritte pop. Il risultato è che le immagini risultano subito riconoscibili e associabili all’azienda. Insomma, senza avere le idee ben chiare sul proprio aspetto, l’identità e il target, il rischio è di proporre contenuti confusi, sconnessi e dispersivi.

I contenuti

Come abbiamo già accennato, i contenuti pubblicati devono essere coerenti e in linea con la mission aziendale. Questo non vuol dire però che bisogna sempre pubblicare le stesse cose! Esistono diversi modi per esprimere la propria creatività su Instagram: oltre alle foto è possibile realizzare brevi video, dei collage grazie allo strumento Layout, oppure ancora piccole storie composite grazie al nuovo Instagram Stories. I brevissimi video sono risorsa incredibilmente efficiente per chi riesce a sfruttarli in modo creativo. Un ottimo esempio è Barilla, che nelle clip del proprio account racconta ricette, specialità, eventi e il proprio sostegno al made in Italy. Le ricette così realizzate, in particolar modo, sono simpatiche e d’effetto.

Layout permette di creare piccoli collage di immagini e Kérastase è il brand che ha saputo sfruttare al meglio questo strumento, mostrando da diverse angolazioni le acconciature create con i suoi prodotti. Un’alternativa molto in voga qualche mese fa è l’immagine composita: ne offre un bell’esempio Lavazza, utilizzandola per una delle sue campagne promozionali.

Instagram Lavazza

L’immagine composita è molto d’effetto ma non sempre facile da realizzare, lo sa bene Juventus che un paio di mesi fa, per festeggiare il compleanno di Gianluigi Buffon, ha pubblicato un ritratto combinato che ha lasciato perplessi gli utenti. Bastava però aprire una di queste immagini per capire di essere di fronte ad un piccolo gioco organizzato dal team bianconero.

 

Instagram Juventus

Ancora le Stories, foto e video che permangono solo 24 ore l’ultimo strumento creato per la condivisione di contenuti su Instagram, può diventare fondamentale per documentare in tempo reale eventi ed iniziative. L’esempio è Benetton che ne ha fatto larghissimo uso durante la Color Run milanese di cui era sponsor.

Engagement, il coinvolgimento degli utenti

Si tratta del core di ogni strategia di social media marketing di successo. Il coinvolgimento diretto (positivo, non una gara alla risposta più cattiva come nel clamoroso caso di Patrizia Pepe) degli utenti è, oltre al segnale che si sta intraprendendo la strada giusta, la forma di pubblicità più sincera: se gli utenti apprezzano i contenuti pubblicati saranno loro stessi a diffonderli tra i loro contatti, permettendo all’azienda di farsi conoscere ancora di più.

I modi per creare engagement sono diversi: contest, quiz, sondaggi, condivisioni. L’uso oculato di hashtag può servire a coadiuvare ogni progetto, lanciando contest, raccontando un evento e creando un dialogo con chi ci segue. È il caso di One Bags, il noto brand di borse, che attraverso gli hashtag #InMyONA e #whereONAgoes, seleziona le foto più belle degli utenti da condividere sul suo profilo.

Un altro buon esempio di engagement è quello di Om Nom Nom Cookies, negozio di biscotti con sede a Miami. Om Nom Nom Cookies è una realtà piccola che tuttavia ha compreso molto bene cosa significa fare social engagement. Sulla loro pagina si trova una grande varietà d’immagini: preparazioni, impasti e prodotti finiti ma anche curiosità, citazioni e battute simpatiche facilmente condivisibili dal pubblico, ma non solo, l’azienda organizza spesso anche dei contest per vincere t-shirt o consumazioni.

Proporre dei contest alla propria audience può infatti rivelarsi una strategia vincente: permette di mostrare i prodotti, di attirare lead e di far crescere i follower. Per creare un contest è sufficiente scegliere un anniversario particolare da celebrare, meglio se legato alla presenza dell’azienda su Instagram.

Un’altra ottima strategia è la condivisione dei contenuti degli utenti – ovviamente con tematiche e immagini affini – indicando con un tag il creatore originale del contenuto, lo abbiamo già visto con One Bags. Un approccio di questo tipo è stato ed è ancora ampiamente utilizzato dalla piattaforma matrimoniale The Knot, che su Instagram è esplosa raggiungendo la vertiginosa quota del milione di follower senza utilizzare nemmeno un post sponsorizzato. I contenuti pubblicati dalla pagina alternano foto realizzate dagli utenti a quelle di fotografi professionisti e, grazie a questa strategia, ogni post conta in media 8000 cuori e 200 commenti.

E per le piccole imprese?

Gli esempi citati finora sono quasi tutti grandi player ma ovviamente sono numerosissime anche le piccole aziende che hanno scelto Instagram come vetrina. Anzi, per celebrarle Instagram ha creato la #InstaGiftGuide, una piccola guida digitale, una sorta di piccolo vademecum che contiene le storie di 10 imprese indipendenti italiane tra le più creative e attive su Instagram.

Anna Pozzan, in arte Tulimami, attraverso le sue foto espone non solo le sue creazioni ma racconta ciò che la ispira e ciò che ama, il tutto mantenendo uno stile simpatico e soprattutto riconoscibile. Semplice, elegante e in linea con le linee d’abbigliamento mostrate è il profilo di Lazzari, piccola azienda d’abbigliamento che ha saputo differenziarsi raccontandosi attraverso immagini coerenti e d’impatto. Infine merita una menzione anche Giovelab, un piccolo laboratorio di ceramica trentino. I materiali usati, l’amore per il proprio territorio, l’eleganza dello stile, tutto traspare molto chiaramente dal loro profilo.

Insomma, con un’idea chiara e uno stile ben definito i risultati su Instagram arrivano. Provare per credere.

 

Rachele Ravanini è Content Producer e Graphic Designer di Stampaprint S.r.l., azienda leader in Italia nel settore della stampa online. Ha studiato Economia dell’Arte e Storia dell’Arte orientale, ha collaborato con La Biennale di Venezia e diverse gallerie d’arte. Come grafica e designer freelance ha avuto collaborazioni con importanti aziende e associazioni. È una grande lettrice e nutre una grande passione per il cinema, l’arte e la fotografia.
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