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Google era in grado già da tempo di indicizzare i contenuti delle App per farle apparire nei risultati di ricerca ma, fino ad ora, solo per le applicazioni che erano già installate sul dispositivo.

Nell’edizione 2015 della Google I/O la notizia più importante è stata la App Indexing: la funzionalità Google per indicizzare le App e che può cercare e offrire agli utenti il contenuto di applicazioni non installate sul dispositivo.

 

Battezzata da alcuni come “Mobilegeddon ” questa novità è molto importante per due motivi:

1. Le applicazioni possono ora essere uno strumento più efficace per attirare nuove persone che non conoscono l’App invece di interagire solo con chi già ha installato l’applicazione.

2. Google è consapevole dell’importanza delle applicazioni, per questo ha deciso di investire nella capacità di capire e fornire agli utenti il contenuto delle App. Loro sanno dove le persone preferiscono trascorrere il loro tempo e dove preferiscono ricevere le informazioni. Non nei browser ma nelle applicazioni mobili delle organizzazioni e dei brand di cui si fidano.

 

Ma cos’è la App Indexing?

Per promuovere le App mobile fino ad ora si utilizzava solo la ASO, l’ottimizzazione delle applicazioni negli Store, mentre ora si potrà iniziare a fare SEO direttamente nelle applicazioni: questa è la App Indexing.
Questa nuova funzionalità consiste nel modificare il codice dell’applicazione perché Google sia in grado di leggere l’intero contenuto dell’App, indicizzarla e renderla visualizzabile nei risultati di ricerca effettuate tramite i telefoni cellulari.

L’idea è quella di mostrare il contenuto delle applicazioni direttamente nei motori di ricerca. Nel caso in cui l’utente abbia già scaricato sul dispositivo l’App che contiene le informazioni riguardanti la ricerca, avrà la possibilità di visualizzare il contenuto nella applicazione.

La App Indexing può essere di due tipi:

A pagamento: si può utilizzare Adwords per mostrare gli annunci riferenti all’applicazione. Un’altra opzione sarebbero le interstitial o le pagine che vengono visualizzate prima di accedere a determinati contenuti. Si possono fare anche annunci attraverso i video, campagne di YouTube, ecc.

Organica: attraverso l’ottimizzazione SEO del contenuto delle applicazioni perché appaiano tra le prime nei risultati di ricerca.
Infatti, con questa nuova funzionalità i motori di ricerca non leggono più solo una parte del codice dell’App come titolo e descrizione, ma sono in grado di leggere l’intero contenuto dell’applicazione.

 

Perché è importante l’indicizzazione delle applicazioni?

1. Traffico, traffico e ancora più traffico. L’indicizzazione delle applicazioni aiuterà a fornire traffico supplementare su un canale che prima non esisteva.

2. Aumenta i download. Come abbiamo già detto, ci sono due possibilità: che gli utenti abbiano già installato l’applicazione o che non l’abbiano ancora nel dispositivo. Nel primo caso la visualizzazione nei risultati di ricerca aumenterà il traffico. Nel secondo, sarà un invito agli utenti a scaricare l’App. Il link permette di andare direttamente allo store per il download.

3. Migliorare il coinvolgimento: Nei casi in cui gli utenti abbiano già l’applicazione, si rafforzerà l’uso della App. Aumenterà la fidelizzazione degli utenti, il loro coinvolgimento, il traffico e la navigazione saranno reindirizzati all’interno dell’applicazione, in quanto il suo contenuto corrisponde alla ricerca.

 

Senza l’indicizzazione delle App, Google stava perdendo una parte molto importate di dati e di traffico. La nuova capacità di indicizzare le applicazioni iOS e Android ha radicalmente cambiato le strategie SEO mobile e il modo in cui vengono scoperte e pubblicizzate le App.

Ora che il motore di ricerca di Google è in grado di elaborare il contenuto delle applicazione in un modo simile a quello per il contenuto delle pagine web, Google search ha un vantaggio significativo rispetto agli App store. Si conferma il motore di ricerca n° 1 al mondo, cosi che può facilitare le informazioni e i contenuti a un numero maggiore di potenziali clienti rispetto a qualsiasi App Store e può anche integrare il contenuto delle app con altre proprietà di Google come Google Now, Cash4Day, Gmail e Google Maps.

Tutto questo comporta nuova concorrenza nei risultati di ricerca, dato che adesso a parte le pagine web si concorrerà anche con il contenuto delle applicazioni, qualcosa che prima gli specialisti SEO e web marketing non tenevano in conto. Solo per fare un esempio ci sono circa 24.000 applicazioni di viaggio, e ogni applicazione contiene molte pagine interne questo significa che i motori di ricerca ci offriranno migliaia di nuovi risultati con i quali i siti web di viaggi dovranno competere, e la stessa cosa vale anche per le app di altre categorie.

 

Quali sono i fattori che influenzano il posizionamento delle applicazioni?

L’installazione — le applicazioni Android si posizionano meglio nei risultati di ricerca di Google quando vengono installati sul dispositivo di un utente o se lo sono stati in passato. Google tiene traccia dei download delle App fatte da un utente quando effettua le ricerche connesso tramite un account Google.

Una corretta implementazione tecnica – il modo migliore per posizionare una App nei risultati di ricerca è che l’applicazione abbia una corretta implementazione e che abbia un contenuto che vale la pena.

I siti web – gli elementi SEO tradizionali sono sempre importanti per il posizionamento nei risultati di ricerca. In effetti, una buona SEO su corrispondenti pagine web è fondamentale.

Google “Mobilegeddon” è un’ulteriore prova della rivoluzione mobile. Alle persone piacciono le App. E Google lo sta confermando integrando nei risultati di ricerca i contenuti delle App, siano o meno installate sul dispositivo.

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